“Più novità che conferme dalla legge di conversione”
Federico Peres,
Ambiente & Sicurezza, Il Sole 24 Ore, 2013, n. 18, p. 102.
La legge n. 98/2013, al di là della conversione, ha apportato sensibili modifiche alle misure ambientali contenute nel D.L. n. 69/2013 (cosiddetto “decreto del fare”). In tema di acque emunte nel corso delle operazioni di bonifica, è previsto che, per impedire o arrestare l’inquinamento dei corpi idrici sotterranei, oltre alle necessarie misure di messa in sicurezza e di prevenzione, è necessario mettere in atto le BAT per eliminare o isolare le fonti di contaminazione dirette o indirette: inoltre, il barrieramento fisico è consentito solo laddove non sia altrimenti possibile impedire o arrestare l’inquinamento delle acque sotterranee. Perplessità sui materiali di scavo sia per l’introduzione di una fonte normativa ulteriore al posto di un intervento diretto sul D.Lgs. n. 152/2006, sia per l’estensione agli scavi con volumetria superiore ai 6000 mc di una disciplina semplificata originariamente prevista per i soli scavi al di sotto di tale soglia. Interventi anche sui materiali di riporto, sulle strutture per la sosta e il soggiorno dei turisti installate conformemente alla normativa regionale nelle aree ricettive all’aperto, le emergenze rifiuti in Provincia di Roma e nella regione Campania gli impianti geotermici pilota, l’attività di esplorazione e sfruttamento offshore di minerali e per il settore agroalimentare.