“Guida all’Ambiente – Analisi e commento del D.Lgs. n. 152/2006”
Luciano Butti, Federico Peres, Alessandro Kiniger, Attilio Balestreri,
Ambiente & Sicurezza, New Business Media, 2017, n. 10.
La Guida all’ambiente, pubblicata da Ambiente&Sicurezza per la prima volta alla fine del 2016, richiede già un importante aggiornamento, in quasi tutte le sue parti. Le ragioni di ciò sono molteplici.
Certamente, le esigenze della protezione ambientale sono in continua evoluzione, spesso sotto la spinta di indicazioni sempre più raffinate – ma anche sempre più complesse – provenienti dall’Unione europea. A questo, tuttavia, si deve aggiungere una tendenza tipicamente italiana alla complicazione legislazione, insieme con l’illusione di risolvere ogni problema attraverso norme sempre nuove e sempre più intricate. Come si può vedere leggendo la nuova edizione della “Guida” non tutte le modifiche sono state direttamente inserite all’interno del D.Lgs. n. 152/2006.
Il più importante caso di introduzione, durante il 2017, di una disciplina separata dal “codice” riguarda il nuovo regolamento sulle terre e rocce da scavo, atteso sin dal 2014 e finalmente approvato con D.P.R. n. 120/2017.
Tra le altre modifiche normative, la più rilevante riguarda la disciplina della valutazione di impatto ambientale (Via) avvenuta tramite la pubblicazione del D.Lgs. n. 104/2017, di attuazione alla direttiva 2014/52/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014. Discorso analogo per quanto riguarda orientamenti della giurisprudenza dai quali dipende in larga parte la concreta applicazione delle norme ambientali; non a caso, tanto i diversi numeri di Ambiente&Sicurezza quanto questa Guida all’ambiente attribuiscono notevole rilevanza alle decisioni dei giudici penali, civili e amministrativi. Di conseguenza, questo aggiornamento non poteva ignorare i rilevantissimi interventi della magistratura verificatisi nell’ultima parte del 2016 e durante il 2017. Tra le decisioni più importanti, basti citare quelle che, per la prima volta in modo organico, hanno dato attuazione alla legge n. 68/2015, che ha introdotto diversi delitti contro l’ambiente nel codice penale. Non meno rilevanti sono altre decisioni intervenute nel periodo, fra le quali si possono in primo luogo menzionare quelle in materia di rifiuti, ad esempio con riferimento alla classificazione degli stessa in presenza di codici “a specchio”. Un altro tema molto delicato, sul quale è recentemente intervenuta la Cassazione penale, riguarda il rapporto fra i reati penali di danno (come il “Getto pericoloso di cose” ex art. 674 c.p.) e il rispetto dei limiti di autorizzazione.
Nel complesso, ci auguriamo che questo aggiornamento della Guida all’ambiente possa consentire ai lettori di disporre di un quadro non solo completo, ma ancora più aggiornato, della legislazione ambientale e degli indirizzi seguiti dalle Corti nella sua applicazione.
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