“IED: rischio chiusura per le imprese in attesa del rinnovo autorizzativo”
Luciano Butti,
Ambiente & Sicurezza, New Business Media, 2015, n. 9, p. 16.
Allarme per le imprese in vista della scadenza del 7 luglio, relativa al rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale. Il problema nasce dal comma 2 dell’art. 29, D.Lgs. n. 46/2014, che ha recepito la direttiva 2010/75/CE sulle emissioni industriali (cosiddetta direttiva IED), che si riferisce ai gestori delle installazioni esistenti che non svolgevano attività originariamente comprese all’Allegato VIII alla Parte II, D.Lgs. n. 152/2006, ma incluse per la prima volta in questo Allegato per effetto, appunto del D.Lgs. n. 46/2014. Per questi gestori il D.Lgs. n. 46/2014, dopo aver previsto la data ultima del 7 settembre 2014 per la presentazione degli impianti potranno continuare l’esercizio in base alle autorizzazioni previgenti soltanto nelle more della conclusione dell’istruttoria delle istanze di cui sopra <<e comunque non oltre il 7 luglio 2015>>. La conseguenza è che, in caso di ritardo della PA nel concludere il procedimento, a partire dal 7 luglio 2015 l’esercizio dell’installazione dovrà comunque cessare (o, meglio, dovrà essere sospeso in attesa del rilascio/adeguamento dell’AIA). La misura, oltre a destare più che legittime preoccupazioni e da richiedere l’immediato intervento correttivo del legislatore italiano, si pone in contrasto con l’art. 3 della Costituzione e la legge n. 96/2013, con la quale il Parlamento ha delegato il Governo a recepire la direttiva IED.
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