“Decreto “Salva Imprese”, novità nel recupero rifiuti”
Federico Peres,
Apindustria Confimi Verona, marzo 2020.
Nonostante l’attuazione della circular economy sia percepita come un obiettivo sempre più improrogabile, anche grazie ad una maggiore sensibilità collettiva verso le tematiche ambientali, l’attuale sistema economico stenta a conformarsi a quei modelli “a rifiuto zero” tanto auspicati. Questa difficoltà è dimostrata dalle note conseguenze di un modello insostenibile come quello attuale: continuo ed inesorabile consumo delle materie prime, filiera del recupero in affanno, discariche sature. Emblematica in tal senso è l’esperienza italiana in materia di End of Waste, concetto chiave dell’economia circolare che indica la cessazione della qualifica di un rifiuto a seguito di un procedimento di riciclo o recupero. Si tratta di una vicenda che si protrae da diversi anni, aggravatasi nel 2018 a causa di una rigida interpretazione della normativa ambientale da parte del Consiglio di Stato nonché dalle ritrosie del Legislatore ad intervenire, una volta per tutte, per colmare le ambiguità della disciplina. Recenti interventi normativi in sede europea e nazionale fanno però registrare un passo avanti.